Dall’Inps finalmente una buona notizia: il riscatto agevolato della laurea e dei periodi di studio
universitari (specializzazione, dottorato) non scade il 31 dicembre 2021 ma è norma a regime,
attivabile anche negli anni successivi. Lo precisa l’INPS nella circolare allegata.
Soddisfazione in particolare per i giovani privi di reddito (o con redditi non imponibili, come gli
specializzandi) che quindi, se la finestra fosse stata limitata nel tempo, non avrebbero potuto fruire
in tutto o in parte delle rilevanti deduzioni fiscali.
Non solo: i giovani che attualmente non hanno una collocazione lavorativa definitiva, possono
opportunamente attendere e, una volta eventualmente assunti, riscattare nella cassa coerente con
l'occupazione stabile, allineando così il riscatto alla contribuzione collegata alla definitiva
collocazione lavorativa.
Anche per i meno giovani avere a disposizione uno strumento esigibile in futuro, senza scadenze,
consente di non dover fare delle scelte forzate potenzialmente inopportune, in particolare nelle
imminenza di modifiche legislative.
In particolare è importante ricordare che il ricorso al riscatto agevolato comporta
OBBLIGATORIAMENTE e IRREVERSIBILMENTE il calcolo della pensione con il sistema
contributivo.
È evidente che la convenienza esiste in primo luogo per coloro che hanno iniziato il corso di laurea
a partire dall'anno accademico 1996-97, che non hanno alternative al sistema contributivo: dal
momento che il riscatto della laurea con la modalità ordinaria non consentirebbe comunque di
avere una contribuzione anteriore al 1996, questa modalità agevolata rappresenta un’ottima
opportunità di risparmio, senza controindicazioni.
Va ricordato che il riscatto agevolato costa al momento circa 5250 euro lordi per ogni anno
riscattato, con recupero fiscale di non meno del 45% per i dirigenti rateizzabili in 10 anni. In pratica, il riscatto agevolato comporta una riduzione della busta paga di circa 140 euro al mese.
Il riscatto ordinario costa invece mediamente 20.000 euro per ogni anno riscattato, ovvero circa
quattro volte tanto.
Inoltre, se il riscatto agevolato determina ovviamente un minore incremento della pensione rispetto
a quello ordinario, ai fini dell'anzianità e dell'eventuale anticipo dell'età di pensionamento è
assolutamente equipollente a quello ordinario.
Coloro che hanno iniziato il corso di laurea prima del 1996-97 devono invece fare MOLTA
attenzione; infatti il riscatto ORDINARIO degli anni precedenti rappresenterebbe l'ultima
opportunità di ACCEDERE AL SISTEMA MISTO, opportunità DEFINITIVAMENTE PRECLUSA per
coloro che accedono al riscatto AGEVOLATO.
I benefici per coloro che si sono immatricolati nell'anno accademico 1995-96, invece, sono
limitati: infatti, riscattando il primo anno accedono al misto, ma limitatamente alla quota B e per un
anno solo, in pratica un beneficio di appena il 2% sulla pensione futura.
Ben diversa è la situazione di coloro che si sono immatricolati nel 1994-95 o negli anni
precedenti: costoro con il riscatto ORDINARIO accedono AL SISTEMA MISTO CON QUOTA A che
vale almeno il 23,8 % di incremento della pensione futura (conteggiata sull'ultima busta ante
1993 e sulla media degli ultimi 5 anni per gli ante 1995).
Analogo il ragionamento per coloro che, al di fuori dei periodi di studi, possono vantare
contribuzioni anche figurative (servizio militare, gravidanze) anteriori al 1996. Anche per costoro il
riscatto agevolato comporta il passaggio irreversibile al sistema contributivo.
La determinazione dell'INPS recepisce gli emendamenti di proroga più volte presentati da Cosmed
in questi ultimi mesi: si tratta di un tassello importante nella valorizzazione di quelle categorie
dirigenziali che richiedono un lungo periodo di formazione per accedere all'attività lavorativa.
Roma, 11 ottobre 2021
Direttivo Nazionale ANMI