Comunicati 2021

COMUNICATO ANMI n. 8- 2021

Finalmente si parla di organico


A seguito di una recente riunione tra i DM2 e la SSC, siamo venuti a conoscenza dell’intenzione

dell’Amministrazione di programmare un ampliamento di 100 unità della pianta organica dei DM1.

Nello stesso incontro, il SSC ha illustrato alcuni dei nuovi criteri ipotizzati per definire la distribuzione

del personale sanitario sul territorio. Criteri che dovrebbero tener conto di parametri diversi dal mero

rapporto tra pezzi lavorati e unità di personale o che, come nel caso delle MP, si baserebbero su un

rapporto numerico diverso dal precedente, per valorizzare più efficacemente l’impegno richiesto da

talune precipue lavorazioni.

La notizia dell’ampliamento dell’organico, qualora confermata, dimostrerebbe che il lavoro svolto dal

sindacato in questi anni sta finalmente portando i suoi frutti. Sono passati circa 15 anni da quando ci

siamo trovati nella paradossale condizione di dover documentare, di fronte a Commissioni parlamentari,

che l’Inail aveva una componente sanitaria; anni che ci hanno visto lottare perché la nostra funzione

fosse riconosciuta pubblicamente e l’Istituto si dotasse di un modello sanitario articolato: il primo atto

formale che ha enfatizzato il ruolo svolto dai sanitari dell’Ente come operatori di sanità pubblica a tutti

gli effetti. Senza questo percorso, confermato, da ultimo, nel ruolo assunto nel contrasto alla pandemia,

mai avremmo avuto i requisiti che hanno poi permesso alla nostra Amministrazione di disporre del

potere contrattuale necessario a pretendere un aumento dell’organico.

Durante tutto questo tempo, non abbiamo smesso di crederci e far valere le nostre ragioni. Abbiamo

sempre chiesto che il numero di sanitari in organico venisse aumentato, per far fronte alle crescenti

esigenze e ai nuovi compiti e che fosse distribuito con parametri che tenessero conto della profonda

trasformazione del nostro lavoro, sulla base di aspetti non meramente legati a rapporti numerici, ma

piuttosto rispettosi di peculiarità territoriali e di specificità dei carichi lavorativi fin qui mai

adeguatamente considerate. In molte occasioni ci è stato risposto che, a saldo invariato, deviare dal

rapporto numero di pezzi/unità di personale avrebbe potuto causare squilibri su una distribuzione ormai

consolidata, con riflessi imponderabili anche su altre categorie professionali.

Ora apprendiamo che si stanno approntando correttivi che tengano finalmente conto di aspetti diversi.

Ciò, se da un lato ci soddisfa e ci gratifica, confermando il valore di un’azione sindacale instancabile, al

contempo ci preoccupa, in quanto il processo sembra al momento aver preso l’avvio senza alcun

confronto con chi rappresenta sul territorio tutte le diverse categorie professionali e ben ne conosce

aspettative, esigenze e quotidiane difficoltà.

Il rischio che si possano creare i presupposti per futuri scompensi nella distribuzione del personale,

difficilmente correggibili una volta consolidati, rende indifferibile un confronto sull’argomento, franco e

approfondito, aperto a tutte le componenti sindacali, che abbiamo richiesto con urgenza,

unitariamente.


Il recente Accordo Programmatico- sottoscritto il 14 luglio dall’Amministrazione con le principali sigle

rappresentative, che in questi difficili anni di pandemia, pur non facendo mancare impegno e lealtà nel

fronteggiare l’emergenza, mai hanno rinunciato a sollecitare l’Ente nell’assumersi impegni formali sui

principali temi d’interesse comune- ci sembra essere un presupposto fondamentale per l’apertura di

una nuova stagione di proficuo e fattivo confronto con i rappresentanti dei lavoratori.

Roma, 23 luglio 2021

Segreteria Nazionale ANMI


Contattaci per informazioni