Nella serata del 6 aprile scorso è stato reso pubblico un Protocollo d’intesa tra
Governo, Parti Sociali e Inail, che predispone l’attivazione di punti vaccinali
straordinari destinati ai lavoratori con il supporto diretto del nostro Istituto e delle sue
strutture. Ancora una volta, con amarezza, abbiamo dovuto apprendere da organi di
stampa generalisti di un coinvolgimento delle Aree Sanitarie dell’Inail in
un’attività nuova e del tutto estranea alla sua vocazione istituzionale e al mandato
tradizionalmente affidato ai suoi Sanitari. Non è certo però questa ulteriore ‘chiamata
alle armi’ che ci allerta e ci indigna, poiché siamo consapevoli del momento in cui
versa il Paese e anche orgogliosi di poter offrire un contributo all’altezza della nostra
professionalità e della nostra esperienza.
Alla fine dello scorso maggio il Direttore Generale ci ha ringraziato e sollecitato a
concentrarci sul “dare”, in attesa fiduciosa che potesse giungere il tempo del “ricevere”,
in termini di riconoscimento professionale, gratificazioni, inquadramento contrattuale.
Come tutti sanno, il tempo del “dare” continua, si protrae indefinitamente e si
arricchisce di nuovi capitoli, mentre il tempo del “ricevere” sfuma nelle nebbie
indistinte delle promesse mai mantenute.
Peccato tuttavia che il protocollo siglato sembri, ancora una volta, non tener conto di
come funzioni e sia strutturata la Sanità INAIL. Quella istituzionale, intendiamo,
l’unica cui è affidato da sempre il compito di garantire le attività nelle sedi e i risultati di
tutela di cui l’Ente si gloria nelle conferenze stampa. Ci chiediamo, dunque, con
preoccupazione: da chi era assistito, sotto il profilo tecnico-sanitario, il nostro Direttore
Generale al tavolo che ha elaborato il Protocollo? In che modo si è avvalso delle
professionalità sanitarie altamente rappresentate nell’Istituto per orientare la discussione
sul piano tecnico? Qual è stato il ruolo della Sovrintendenza Sanitaria Centrale,
che della Sanità istituzionale dell’Ente è, per definizione, organo garante e promotore?
Il personale sanitario dell’INAIL deve avere chiarezza di quali siano i compiti che gli sono
affidati. Quali siano le priorità, le risorse, la gestione, le infrastrutture messe in
campo: non si può lavorare in assenza di scelte organizzative e protocolli di
gestione chiari e dettagliati. Per questo solleviamo interrogativi, proponiamo riflessioni
e siamo pronti a ragionare di soluzioni, con intento ancora una volta proattivo e
contributivo, nella consapevolezza che siamo noi e non altri a dare un senso alle parole
che da oltre un secolo costituiscono l’acronimo del nostro Ente.
Ribadiamo di voler esserci, ma abbiamo bisogno di regole chiare e vogliamo contribuire a
definirle.
Roma, 9 aprile 2021 Segreteria Nazionale ANMI