Continuano a pioverci sul capo richieste di contributi fattivi alla salvezza del Paese e noi
continuiamo responsabilmente a non far mancare la nostra disponibilità, perché le Aree
Sanitarie lo stanno facendo fin dall’inizio di questa terribile pandemia, perché ci distinguiamo
per responsabilità e adesione al ruolo professionale, perché in un momento di tale emergenza
non sarebbe ragionevole comportarsi altrimenti.
Peccato però che non siano state ancora declinate le regole all’interno delle quali il nostro
contributo debba essere prestato, che si debba apprendere di nostri coinvolgimenti in attività
extraistituzionali di ogni tipo sempre e soltanto attraverso organi di stampa. È andato così sulla
Sorveglianza Eccezionale, così sta andando anche a proposito della campagna vaccinale della
popolazione, nella quale, pare, le nostre strutture e il nostro personale saranno chiamati a
prestare la loro opera professionale.
Alcune Sovrintendenze Regionali stanno già compiendo le solite ‘fughe in avanti’, sondando
la disponibilità del personale sanitario a prendere parte a ‘pool’ di vaccinatori, senza che sia
pervenuta una benché minima cornice operativa, senza una regia e un governo centrale
dell’iniziativa.
Non intendiamo sottrarci, neanche questa volta, sia chiaro a tutti.
Chiediamo, però, che siano definite le regole di ingaggio, i protocolli operativi, le priorità
organizzative, una fase di contrattazione con le OOSS.
Si tratta di passaggi ineludibili, sui quali attendiamo risposte immediate.
Roma, 12 marzo 2021
Direttivo Nazionale ANMI