Comunicati 2021

COMUNICATO ANMI n. 13 – 2021

Sanità Inail: Visione di un futuro possibile o cronaca di unamorte annunciata?


La recentissima, incresciosa vicenda che ha visto l’approvazione di una Legge di Bilancio

totalmente priva di ogni riferimento alla Sanità Inail, ha reso esplicita ed evidente una

drammatica criticità, di cui si deve con urgenza prendere atto, se si vuole davvero evitare

l’implosione delle funzioni sanitarie dell’Ente e la conseguente compromissione delle sue

attività di tutela e prevenzione.

È chiaro, da un lato, che l’interesse reale della attuale classe politica per la missione sociale

dell’Istituto, al di là della trita retorica delle dichiarazioni di circostanza, è scarsissimo. Non si

conosce o non si vuole prestare alcuna attenzione alla situazione di grave carenza degli

organici in cui Inail si trova, né si vuole comprendere che, in mancanza di interventi immediati,

l’agibilità stessa di molte sue attività istituzionali non potrà più essere garantita. Se così non

fosse, non si potrebbe spiegare il rifiuto categorico di intervenire per stabilizzare il minuscolo

contingente di operatori sanitari – medici specialisti e infermieri- tutti qualificati e formati ai

massimi livelli, che sono stati assunti con contratti Co.Co.Co. nel corso della pandemia e che

alla Dall’alt finero,orèmai evidimm enteincheneteildbiell’an zantnoini20smo 21 vdiedprrann ocedo uestire angussuersinziil lor onaloirapobsol poret toe e coninl’Edantgie.nose

cui l’Istituto è costretto dalle norme vigenti, rende praticamente impossibile l’attuazione di

misure tempestive ed efficaci. Le regole ordinarie di reclutamento, con concorsi pubblici

onerosi che devono superare la trafila di un’autorizzazione, di un bando e di un’organizzazione

complessa per il numero elevato di unità necessarie, comportano tempi e dispendio di risorse

tali da rivelarsi totalmente inefficaci a tamponare l’esodo del personale per quiescenza e

garantire il fisiologico ricambio. Stiamo come noto parlando di categorie di dipendenti pubblici

gravate da età medie molto elevate, che subiscono un’erosione costante nella misura di oltre

il 5% annuo del contingente complessivo.

A questo si aggiunga che la sperequazione di inquadramento contrattuale che denunciamo

da anni, con differenze significative in peius sotto il profilo giuridico ed economico per i sanitari

EPNE rispetto agli omologhi del SSN, rappresenta un gradiente fatale, che inesorabilmente

indirizza i flussi delle risorse umane ad alto profilo di specializzazione in ambito sanitario,

indispensabili per il funzionamento dell’Ente, verso altri datori di lavoro, pubblici e privati.

Si tratta di una diabolica combinazione di circostanze avverse, di cui solo un cieco non

vedrebbe i gravissimi rischi a breve e medio termine.


La domanda che ci poniamo è: si tratta di una negligenza colposa, una deprimente sciatteria

del legislatore e del potere esecutivo, che non conoscono la realtà e non sono in grado di

provvedere, oppure di un disegno vero e proprio, finalizzato allo smantellamento di un Ente

pubblico e della sua funzione sociale?

Quale che sia la risposta, non siamo disponibili ad accettarla.

Chiediamo i seguenti interventi urgenti:

 L’immediata stabilizzazione di tutto il personale sanitario Co.Co.Co. in servizio al

31/12/2021, utilizzando il vettore normativo della conversione in Legge del Decreto

Milleproroghe in via di approvazione;

 la revisione delle procedure di reclutamento del personale, con la possibilità di

ricorso agevolato a meccanismi più duttili, già attuati dalle Aziende del SSN e da altri

Enti, che consentano tempistiche e modalità più adattabili ai bisogni dell’Istituto;

 L’immediata equiparazione del personale sanitario INAIL alle omologhe figure

professionali del SSN, nell’ambito di un necessario e complessivo processo di riforma

della Sanità pubblica. Senza tale indifferibile misura, infatti, come è facile dimostrare

in questa e in molte altre circostanze di un recente passato, a ogni provvedimento

normativo che interessi la funzione sanitaria del Paese nel suo complesso, vedremo in

realtà divaricarsi la forbice tra le due differenti Sanità, già distanti tra loro: quella

Regionale e quella Statale, con la conseguenza drammatica, per i cittadini prima ancora

che per gli operatori, che questa seconda perderà irreparabilmente terreno, fino alla sua

totale estinzione;

È uno scenario che nessuno può permettersi e che nessuno dovrebbe auspicare.

Siamo pronti a ogni forma di mobilitazione per contrastare questa inaccettabile deriva e ci

auguriamo che ogni componente dell’Istituto sappia far valere la propria voce e il peso

della propria autorevolezza nel rappresentare gli interessi dell’Ente all’interlocutore politico di

riferimento, meglio di quanto questo drammatico risultato abbia fin qui dimostrato.

Roma, 28 dicembre 2021


Gabriele Norcia


Segretario Nazionale ANMI


Contattaci per informazioni